Chiunque sia stato avvolto dall’attrazione fatale per l’Irlanda sa esattamente come ci si sente quando un giorno di pioggia, delle pecore in un prato o un qualsiasi banale dettaglio fa scattare quella malinconia, quel famoso mal d’Irlanda.. e allora vorresti teletrasportarti e immergerti ancora nella sua magia. Beh, a volte un libro può fare tutto questo!
“Il paradiso non è lassù” di Christina McKenna è un perfetto ritratto dell’Irlanda del Nord all’inizio degli anni ’70, che con i suoi protagonisti e il susseguirsi di eventi malinconici e divertenti descrive la ricerca dell’amore e della felicità in una favola nera, che si accende di speranza. Jamie McCloone è un contadino che a soli 10 mesi e mezzo viene abbandonato sulle scale di un orfanotrofio avvolto in una busta della spesa, in un freddo giorno del Novembre 1934.
La sua vita sarà sempre profondamente segnata dall’infanzia in orfanotrofio e il nostro protagonista si ritrova ad essere diffidente verso le altre persone e verso qualsiasi cambiamento nella sua vita, che conduce solo nel suo casolare di campagna, con la unica compagnia del suo cagnolino e di due cari amici che vivono lì vicino. Una storia che riesce a racchiudere in sè l’Irlanda uggiosa e misteriosa, con gli orribili scenari di cui è stata oggetto, a quella invece magica e luminosa, l’Irlanda che splende in un giorno di sole con il vento che soffia forte e le onde del mare, colma di speranza.
Questo libro saprà trasportarvi fra le stradine strette e ciottolose verso il pub del paese, fra le aperte campagne con il loro verde brillante, fino all’oceano, insieme ai suoi protagonisti che, pagina dopo pagina, prendono vita e ci mostrano un mondo che sembra tanto lontano, come in un film d’epoca. Il dolore che fuoriesce da molte pagine sarà alla fine ripagato dalla felicità genuina, che riaccende tutto di speranza: “No, il paradiso non è lassù in cielo, disse fra sè. Il paradiso è qui e adesso, Cristo Santo. Ne faccio parte. Lo sto vivendo. E’ mio.”
